Ritornano i Campus invernali dopo l'esperienza degli scorsi anni (che abbiamo raccontato tempo fa in questo post). E allora via, attrezzati di doppi paia di calzettoni, guanti e cappello eccoci pronti a vivere uno dei periodi più magici. Ecco il calendario:
lunedì 24 dicembre
giovedì 27 e venerdì 28 dicembre
lunedì 31 dicembre
mercoledì 2, giovedi 3 e venerdì 4 gennaio
possibilità di partecipare anche a giornate singole
Gli orari:
dalle 8,30 alle 17,30
accoglienza: dalle 8,30 alle 9,30
uscita: dalle 16,30 alle 17,30
Chi può partecipare? I bambini e le bambine dai 6 ai 13 anni associati all'Associazione Sportiva Dilettantistica Culturale Passo Trotto Galoppo (quota di iscrizione 2018/19: 10 euro + vaccinazione antitetanica + certificato medico).
Pranzo e merende al sacco a cura dei partecipanti: metteremo a disposizione il frigorifero e il forno a microonde.
Le attività:
attività di relazione con l'asino
laboratori espressivi
cura degli animali: asini, capre, galline, conigli, oche
La mostra ARTE-RAGLIO è ormai alla sua 5° edizione, presentata dall' ASDC Passo Trotto Galoppo con il patrocinio del Comune di Mezzago e della Pro Loco Mezzago. La mostra curata da Erica Cinzia Brioschi Traccia di colore raccoglie le opere realizzate dai bambini e le bambine durante il campus estivo 2018, resterà esposta dal 13 ottobre all’10 novembre, visitabile in orario di apertura della biblioteca.
Inaugurazione il 13 ottobre alle 17.00 presso lo spazio espositivo della biblioteca di Mezzago in via Stefano Biffi 32.
Cari soci, l'estate non è ancora terminata ma stiamo già pensando all'autunno, quando ricominceranno le scuole e il tempo libero per le attività sportive e ricreative sarà necessariamente concentrato nella fascia pomeridiana.
E allora per il tempo libero dopo la scuola allo SBA-Raglio partiranno i Corsi corti, cicli di 4 incontri in cui approfondire quegli aspetti fondamentali nella vita della nostra fattoria, e che sappiamo essere grandi risorse anche nella vita di tutti i giorni, per una crescita serena:
La relazione con gli asini e l'equitazione (rigorosamente lenta), che ci permette di sviluppare capacità di ascolto, comunicazione, coordinamento, sensibilità e rispetto;
La creatività che ci permette di allenare molteplici sguardi e punti di vista, scorgere la bellezza, interpretare il mondo oltre le banali categorie;
La manualità e i saperi manuali che ci permettono di creare, produrre e trasformare attraverso il fare, l'errare e il migliorare.
A partire da queste tre aree abbiamo steso il programma di Corsi corti da ottobre a dicembre e che prevede percorsi dedicati alla conoscenza dell'asino (ovviamente), la sperimentazione artistica con materiali e tecniche differenti, la produzione di manufatti in cuoio o con la tecnica macramè, la realizzazione di giochi in falegnameria, l'avvicinamento alla musica guidati dall'ukulele.
Cari soci, sono aperte le iscrizioni al CRESC 2018.
Centro Ricreativo Estivo Sportivo e Culture alla fattoria SBA-Raglio.
La settimana in fattoria trascorrerà tra momenti dedicati all'equitazione con l’asino, laboratori artistici ed espressivi, laboratori di falegnameria creativa, attività di cura degli animali, letture, attività di cura e raccolta nell’orto e avventurose escursioni nel Parco Agricolo Nord Est in compagnia degli asini.
Con il patrocino del Comune di Mezzago e del Parco Agricolo Nord Est.
A furia di rimandare causa pioggia, il trekking di inverno è diventato trekking di primavera. Ma noi siamo tenaci come asini e ci riproviamo questa domenica.
Il programma rimane invariato: info e iscrizioni a passotrottogaloppo@gmail.com.
Dopo l'esperienza positiva del Trekking d'autunno "Per un pugno di biglie", che ci ha visti impegnati in una giornata di cammino da Trezzo d'Adda a Mezzago attraverso 15 lunghi chilometri, ecco la nostra proposta per la prossima avventura.
Trekking d'inverno "Alla ricerca delle origini di Felice": una giornata di cammino a passo d'asino dedicata alla scoperta del territorio e all'incontro con persone e realtà agricole locali.
Partendo da Mezzago, in compagnia degli asini Felice ed Elisa, ci inoltreremo tra campi e paesi per raggiungere l'Azienda Agricola Brigatti di Bernareggio, da dove proviene il nostro Asino Felice.
Arrivati all'azienda conosceremo Tiziano Brigatti, agricoltore e allevatore (nonchè produttore di ottimi formaggi e yogurt) che ci racconterà il suo lavoro e ci presenterà le sue vacche. Fino a due anni fa era proprio Tiziano a prendersi cura di Felice con grande passione e affetto, prima che venisse a vivere allo SBA-Raglio.
Pranzeremo degustando i prodotti dell'azienda e ogni partecipante porterà a casa anche un assaggio per mamma e papà.
Quando? Domenica 11 marzo.
Orari: ritrovo alle ore 8,30 allo SBA-Raglio; rientro previsto per le 17,30 (sempre allo SBA-Raglio).
Chi può partecipare? Bambini e bambine iscritti all'associazione Passo Trotto Galoppo;
L'età consigliata è dagli 8 anni in su, ma possono partecipare anche bambini più piccoli se sono abituati a camminare e lo fanno con piacere.
Quota di partecipazione: 35 euro, pranzo incluso.
Iscrizione obbligatoria, massimo 20 partecipanti.
Info e iscrizioni: 3289132535 o passotrottogaloppo@gmail.com
Andata (6,25 km, circa 2 ore e mezza di cammino): Partendo dallo SBA-Raglio andremo a raggiungere la strada vicinale per Sulbiate che ci condurrà a via Cremonesi, a Sulbiate appunto; qui attraverseremo il paese e arriveremo ad Aicurzio dirigendoci poi verso Castel Negrino; da qui prenderemo i sentieri tra i campi che conducono a Bernareggio.
Ritorno (7,14 km, circa tre ore di cammino): partendo dall'Azienda Agricola Brigatti ci dirigeremo verso castel Negrino attraverso i campi; qui passeremo nella zona industriale di Sulbiate per poi raggiungere i Boschi della Sesana; passeremo accanto ai campi dell'Azienda Agricola il Gelso di Mezzago per poi tornare in fattoria attraversando le vie del paese.
LeLinee guida sugli Interventi Assistiti con gli Animali definite dall’Accordo Stato, Regioni e Province autonome del 25 marzo 2015 hanno
l’obiettivo di fare ordine nel variegato universo che va sotto il nome di “Pet
therapy”.
Un primo elemento di
chiarezza è proprio il superamento del termine “Pet therapy”, sostituito da
Interventi Assistiti dagli Animali (IAA). A seconda degli obiettivi e delle
figure professionali coinvolte gli IAA si suddividono in:
Terapia Assistite
dagli Animali (TAA)
Educazione
Assistita dagli animali (EAA)
Attività Assistita
dagli animali (AA)
Un secondo elemento di chiarezza è la definizione di chi fa cosa. Le
TAA spettano alle figure professionali di area sanitaria, le EAA spettano alle
figure professionali di area socio-pedagogica mentre le AAA (attività a
carattere ludico-ricreativo) possono essere fatte da chiunque purchè abbia una
adeguata formazione. E a proposito di formazione, tutti i soggetti
professionali coinvolti sono tenuti a fare corsi specifici.
Le Linee guida affermano il principio del lavoro di equipe: ogni
attività infatti deve prevedere la collaborazione di diverse figure. Il
veterinario deve essere sempre coinvolto nella scelta dell’animale giusto e nel
monitoraggio del suo stato di salute durante il progetto (sia da un punto di
vista sanitario che comportamentale). D’altronde per far stare bene le persone
sono necessari animali sani, che entrano in relazione volentieri con gli esseri
umani.
Altro principio fondamentale è la
definizione di una metodologia rigorosa basata su strumenti quali
la stesura
di progetti individualizzati, la definizione degli obiettivi, l’individuazione
degli indicatori di efficacia, la verifica periodica dei risultati raggiunti:
il tutto a garanzia della qualità del servizio erogato agli utenti e atutela degli animali coinvolti.
Le linee
guida descrivono come deve essere un servizio di qualità, capace di garantire un
buon livello di efficacia, condotto da professionisti con una formazione specifica, in contesti
e strutture adeguate.
La nostra formazione secondo le Linee Guida è iniziata a
gennaio 2017 e sta per concludersi dopo poco più di un anno, con la discussione
della tesi finale. Ci siamo formati in modo tale da costituire un primo nucleo
di equipe: Erica è coadiutrice dell’asino, Massimo è responsabile di progetto e
referente di intervento.
Entrambi abbiamo frequentato il corso costituito da tre
livelli (propedeutico, base e avanzato) presso La Città degli asini di Polverara
(PD) per poi fare un periodo di tirocinio presso Il Campetto LPK di Cassano d’Adda.
Intanto abbiamo già iniziato a progettare e attivare
percorsi educativi individuali in fattoria, mettendo in pratica quanto appreso
durante il periodo formativo.
L’obiettivo è continuare a lavorare sodo, dotando lo
SBA-Raglio di una struttura adeguata a soddisfare gli standard di qualità
previsti dalle Linee guida in modo da fare della nostra fattoria un Centro
specializzato in Educazione Assistita dagli Animali.
Chi si avvicina per la prima volta a SBA-Raglio può pensare
che si tratti di una Fattoria didattica, ma non è così. Il nostro progetto si
ispira alle City farm europee, in particolare alle Jugendfarm tedesche, veri e
propri spazi educativi in forma di fattoria. Allora voi vi chiederete: che
differenza c’è tra una City farm e una Fattoria didattica? Domanda naturale,
perchè in Italia le City farm sono praticamente ignote.
Facciamoci allora aiutare da un noto mugnaio, testimonial di
una nota azienda che produce arcinote merendine e sfruttiamo l’efficacia del
linguaggio pubblicitario per capire meglio questa differenza. Per il nostromodo di intendere la Fattoria didattica
e la City farm, ecco due esemplificazioni prese in prestito dal mondo degli
spot televisivi.
Questa è una Fattoria didattica.
Questa, invece, è una City farm.
Che differenza notiamo?
La Fattoria didattica.
Nel primo caso abbiamo un’esperienza di apprendimento nel contesto di una
realtà agricola produttiva, organizzata secondo una didattica che affianca alla
trasmissione verbale di conoscenze l’esperienza diretta: qui i bambini possono vedere e toccare con
mano la realtà del lavoro agricolo al fine di acquisire le conoscenze
direttamente dalla viva voce di chi conduce l’azienda.
Dunque, la Fattoria
didattica ha primariamente una funzione istruttiva: qui i bambini
conoscnono l’origine del cibo, la filiera e le lavorazioni che sono necessarie
affinchè i prodotti arrivivino sulla nostra tavola. Spesso oltre alla visita
guidata in azienda sono previsti laboratori che offrono ai bambini la
possibilità di sperimentare in prima persona alcuni aspetti legati alla
produzione agricola (come macinare la farina, impastare il pane, fare il
formaggio). L’apprendimento avviene grazie alla guida di professionisti del
settore agroalimentare di formazione tecnico-scientifica.
La City farm.
Nel
secondo caso abbiamo un’esperienza di gioco autodiretto di bambini: c’è chi conta
e chi corre a cercare un rifugio per giocare a nascondino. Il contesto non è produttivo
e il clima assomiglia più a quello di un cortile di una volta. L’adulto non
conduce nè guida l’attività dei bambini, però è attento a ciò che accade
intorno, osserva e coglie il suggerimento che viene dall’iniziativa dei
bambini.
La City farm, è una fattoria in cui, attraverso le
esperienze agresti, la cura degli animali e la relazione con la natura si
sostiene lo sviluppo armonico degli individui: la City farm ha cioè una funzione educativa ovvero è un luogo in
cui i bisogni evolutivi del bambino (come ad esempio il movimento e il gioco:
con tutte le implicazioni che comporta come cooperare, contrattare le regole,
confrontarsi/scontrarsi con gli altri imparando a esprimersi, eccetera...) trovano
risposte e possibilità di essere esplorati sotto la supervisione di professionisti
di formazione socio-pedagogica.
Questi due contesti messi in scena nelle rispettive
pubblicità che noi prendiamo come esemplificative del modello Fattoria
didattica e del modello City farm, sono ovviamente due casi al limite, sono come
delle caricature. La realtà è indubbiamente più sfumata e sfaccettata: se da un
lato non mancano le implicazioni educative nelle attività proposte nelle Fattorie
didattiche, dall’altro sono presenti percorsi strutturati e finalizzati all’acquisizione
di conoscenze specifiche anche nelle City farm.
Entrambe le esperienze sono ugualmente importanti, pur
rimanendo differenti. Nella Fattoria didattica il bambino aumenta il suo sapere
e allarga i suoi orizzonti sui temi dell’alimentazione, dei lavori agricoli (di
ieri e di oggi), dell’ambiente; nella City farm, invece, il bambino impara il
suo essere, impara cioè a conoscere se stesso in relazione agli altri e
all’ambiente e a compiere “quell’avventura di esplorare la propria natura” che
chiamiamo crescere. O almeno questo è l’obiettivo, enorme e ambiziosissimo, che
ci poniamo quando apriamo i cancelli della nostra piccola fattoria.
Questa slide rappresenta una sintesi schematica del nostro modo di intendere le due realtà a confronto.