domenica 8 gennaio 2017

Riflessioni sul Campus invernale, ovvero 3 buoni motivi per stare fuori tutto l'anno

Dal 27 al 30 dicembre e dal 2 al 5 gennaio scorso si sono svolti i nostri primi Campus invernali. Piccoli gruppi di bambini (da 2 a 9 partecipanti) dai 6 ai 12 anni hanno passato le vacanze natalizie in compagnia degli asini e gli altri animali della city farm, dalla mattina alle 8,30, quando tutto è ancora imbiancato di brina, fino alle 17,30 quando il sole è già calato oltre l’orizzonte.
Questo è stato possibile grazie a tutte le famiglie che dimostrano di credere nel progetto SBA-Raglio e che lo sostengono permettendoci di crescere attraverso nuove esperienze.

La cosiddetta “brutta stagione” si è mostrata in tutta la sua bellezza, offrendo inaspettate giornate di sole in cui poter scoprire le molteplici sfumature invernali. Uno dei principi fondamentali su cui si fondano le proposte dello SBA-Raglio è appunto  la continuità durante tutto l’anno, attraverso tutte le stagioni e con ogni condizione climatica in cui poter frequentare la natura, seguendo il motto scout “non esiste buono o cattivo tempo ma solo buono o cattivo equipaggiamento”. Questo  è importante per almeno tre motivi. 
  1. Il primo è che allo SBA-Raglio i bambini si prendono cura degli animali, facendosi carico dei loro bisogni (mangiare, bere, vivere in un ambiente adeguato ed essere puliti e spazzolati): qui imparano che accudire un essere vivente significa impegnarsi ogni giorno, indipendentemente dal tempo meteorologico, indipendentemente dal fatto che possano cavalcare gli asini. Questo richiede anche un continuo esercizio di decentramento da se stessi, per tenere presenti le necessità degli animali. 
  2. In secondo luogo crediamo che conoscere la mutevolezza della natura possa essere un ottimo insegnamento per comprendere la mutevolezza dell’essere umano, dei suoi stati d’animo, del suo dinamico divenire: ogni persona nella sua esperienza emotiva attraversa giornate più luminose di altre, temporali estivi e stagioni più o meno floride. La natura ci permette di conoscerci meglio, perchè la natura ci somiglia, al contrario degli ambienti e degli oggetti artificiali che o funzionano o sono da buttare. 
  3. Infine frequentare in modo continuativo la natura permette ai bambini di fare esperienza del tempo ciclico, tipico delle società agricole o “arcaiche”, soppiantato dalla concezione del tempo lineare proprio delle società “moderne” (o industriali o post-industriali che dir si voglia): anche questo significa ampliare la propria capacità di interpretare il mondo.
Se coltivare nei bambini e nelle bambine un legame affettivo e attivo col proprio territorio può rappresentare una risorsa per la loro formazione, per il loro benessere e sviluppo armonico allora la stagione invernale rappresenta un tassello fondamentale di questo processo educativo.

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